Scuola Stunt


Diciamolo subito: impennare è un’arte, per molti inutile, per altri pericolosa e da evitare come le code alle poste, per altri ancora è un tabu’ da non sfatare, ma per una cerchia non ben definita di smanettoni… è una droga alla quale non si puo’ rinuniciare una volta provata! I consigli e le tecniche che andro’ a spiegare, servono a darvi una base per poi potervi mettere in grado di migliorarvi e metterci del vostro, anche perché per ogni moto, o tecnica trattata ci vorrebbero pagine su pagine per spiegare tutto nel migliore dei modi, e il bello dell’arte della penna è che si tratta di una manovra sempre diversa, complessa e originale, e lascia notevole spazio all’improvvisazione e alla fantasia.
Trattandosi di una manovra molto spettacolare, per prima cosa non ponetevi come obbiettivo la durata della vostra penna, quanta strada percorrerete non è importante all’inizio perché con l’allenamento verrà naturale farle sempre piu’ lunghe e terroristiche; quello su cui bisogna prestare attenzione all’inizio è lo stile, perché è la prima cosa che l’occhio vuole quando si guarda una figura di questo tipo.

Di certo vedere un pazzo che passa aggrappato al manubrio come una scimmia e con lo sguardo fisso dentro il cruscotto , non è una cosa che farà colpo sulla biondina che avete appena avvistato dentro una Porsche cabrio.


La Tecnica di base

Partiamo dal presupposto che la vostra ruota anteriore non si sia mai sollevata da terra se non sui cavalletti per il cambio gomme. Quello che bisogna iniziare a fare all’inizio è familiarizzare con la sensazione dell’avantreno che si alleggerisce e poi si alza, cosa che per chi non ha mai impennato, risulta una sensazione del tutto irrazionale. Prima di fare qualunque tipo di prova, occorre prendere confidenza con le reazioni che si andranno a provocare sulla moto. Prima di andare a mettere in atto la tecnica piu’ usata della sfrizionata in seconda o terza marcia, è necessario aprire una piccola parentesi usando la prima marcia.
Premesso che, per le pinne in velocità di solito, non si impenna in prima marcia, a meno che non vogliate una piccola alzata di pochi secondi a bassa velocità, perché le impennate.. sono un’altra cosa.
In prima marcia pero’, un esercizio a base di forti accelerazioni in stile partenza da MotoGp, è un’ottima palestra per prendere confidenza con l’alleggerimento del vostro avantreno. Sulle attuali 600 è sufficiente in prima spalancare il gas con decisione, mentre se avete sotto il sedere missili tipo GSXR1000, R1 e similari è bene andarci con cautela o vi ritroverete sottosopra in pochissimi secondi. La posizione in sella da assumere durante queste forti accelerazioni, è con il sedere piu’ lontano possibile dal serbatoio, e con il corpo che non deve schiacciarsi in avanti a caricare l’avantreno.
Errore che si commette piu’ frequentemente all’inizio, dato dalla paura del ribaltamento, è di assumere la posizione inversa, come quando ci si trova in pieno rettilineo in pista… Ovvero,tutto caricato in avanti, e con la testa quasi dentro la strumentazione... sbagliato!
Assumendo questa posizione, la moto non si alzerà mai, il segreto sta nell’assecondarla con il corpo in quello che volete farle fare, altrimenti sbacchetterà solamente e ripetutamente facendovi prendere un notevole spavento e dovrete tornare a casa a cambiarvi.
Quindi cercate con calma di vincere questa paura e cominciate a darci dentro con la corretta posizione. So bene che è innaturale portare le spalle indietro mentre la moto si sta alzando, ma è quello che va fatto.
Partite da fermi dopo aver scaldato bene la gomma e dopo averla sgonfiata leggermente; poco dopo i 20 km/h, spalancate il gas con decisione tenendo d’occhio il contagiri, perché mentre date gas, la lancetta sale velocemente in alto insieme alla ruota anteriore.

Se avete un 600 di qualche anno fa, in prima la moto si alzerà solo in prossimità della zona rossa, e non di molto (ma vi sembrerà un metro) e poi interverrà il limitatore a riportarvi giu’, mentre se avete un 600 di ultimo grido, per capirci dal 2002 in su, o avete cilindrate intermedie o addirittura un 1000, dovrete andarci molto piu’ cauti perché la moto si azlerà già sui 6000 giri e dovrete tenere d’occhio l’inclinazione.


Come mi regolo per non ribaltarmi?

Per regolarvi, tenete presente che impennando seduti, fino a quando davanti a voi vedete la strada, non vi state ribaltando, quando non vedete piu’ l’orizzonte e vedete solo la vostra bella strumentazione, non vi state ribaltando, ma è il momento di chiudere dolcemente il gas e riportare giu’ la ruota anteriore.
Le prime volte che riuscirete a sollevare l’avantreno, oltre ad un sorriso idiota sotto la visiera, e un grido disumano dentro il casco; la vostra naturale reazione sarà quella di chiudere subito il gas e rimettere giu’ la ruota, spesso bruscamente. Cercate di farlo nel modo piu’ dolce possibile..
In ogni caso, tutto normale… non scoraggiatevi e continuate a provare e riprovare un po’ alla volta finchè non avrete preso confidenza con questa sensazione dell’avantreno sospeso, anche se per pochi secondi.
Piano piano, prendendo confidenza con il gas, giocandoci una volta in aria dando piccoli richiami, imparerete a gestire l’impennata in prima marcia fino al limitatore che vi riporterà giu'. (massima attenzione anche nell'atterraggio, sterzo ben dritto...)
Ma è solo allenandosi ore e ore che si arriva a questo primo risultato, quindi armatevi di santa pazienza, ricordatevi comunque che tutto dipende dalla padronanza dell’acceleratore e dalla posizione del corpo che va ad assecondare la moto in quello che volete farle fare.

STEP 1
il decollo e la gestione del gas
Una volta presa confidenza con l’avantreno che sale, è il momento di iniziare a capire come impennare. Per arrivare a fare questo, dovete prima di tutto conoscere bene la vostra moto, sentire come gira il motore, e capire dove sia nascosta la coppia
Esatto, non sono i cv che fanno alzare la vostra moto, bensi’ la coppia. Inoltre entrano in gioco anche fattori come la rapportatura, ossia, piu’ avete i rapporti corti e piu’ semplice vi rimarrà sollevare il muso della vostra moto.
Per sollevare in modo deciso l’avantreno quindi è necessario capire quando aprire il gas con decisione, imparare a sentire quando la moto cambia rumore incazzandosi e contemporaneamente sentire quella strana sensazione sotto il motore come se stesse per succedere qualcosa… Quello è il punto di coppia.
Le tecniche sono due, accelerate fino in prossimità del punto di coppia massima e poi date una manata decisa di gas, oppure, per le moto che hanno carenza di coppia, potete aiutarvi usando il gas in questo modo: date gas fino al punto di coppia, poi chiudete di colpo e riaprite completamente tutto il gas. La forcella in questo modo si comprimerà per effetto della chiusura del gas e immediatamente, per effetto dell’estensione, unita alla botta di gas, l’avantreno prenderà il volo…
Fermo restando che la posizione che assumerete in sella dovrà assecondare la moto, tirando a voi i semimanubri e portando indietro le spalle.
Detto in parole piu’ semplici, se per esempio siete su una Supersportiva 600 e fate questo giochino sui 4000 giri quindi molto sotto coppia, o sui 14.000 a coppia “passata”, addio impennata.
Con un 1000 o un bicilindrico, avendo una coppia superiore, l’operazione risulta molto piu’ semplice perché occorre meno manetta per sollevarlo e per gestirlo una volta in aria. Per le impennate in seconda, per aiutare lo stacco nel momento in cui date il colpo di gas, è necessario spesso dare anche un colpo di reni e tirare a se i semimanubri. ( alcune moto, in seconda senza uso di frizione pero’ non si alzano comunque, quindi non datevi i pugni in testa)
In queste prime fasi del vostro nuovo divertimento, vi sarà molto utile un amico che vi scatti qualche foto o vi riprenda con una bella telecamera, in modo da farvi rivedere effettivamente quanto state impennando, perché le prime che farete vi sembreranno altissime, ma in realtà non lo sono.
Quello che dovrete fare nelle fasi successive è solo allenarvi parecchio a tenere la ruota sempre piu’ in alto: ricordatevi che piu’ state alti come inclinazione e meno potenza serve, perché il peso è tutto caricato sulla ruota posteriore, è una questione di equilibrio.
Piu’ tenete alto l’avantreno, minore sarà la quantità di gas che dovrete dare e piu’ lunga risulterà la vostra bella impennata. In prima marcia, a meno di tecniche che vedremo in seguito, non si possono fare miracoli in durata, anche perché solitamente è una marcia poco gestibile e nervosa, si usa solo per rapidi decolli, ma una seconda o terza marcia di una moderna supersportiva, raggiunto il cosiddetto “punto morto” di equilibrio, permettono di tenere la moto su una ruota tutto il tempo che volete, e con un minimo sforzo da parte del motore.
Dev’essere una combinazione perfetta pero’ tra inclinazione dell’impennata, baricentro che si deve spostare piu’ indietro possibile ( il corpo) ed effetto planata della moto con l’attrito dell’aria, passata una certa velocità. A questo punto, state impennando !
Una cosa molto importante sono gli atterraggi, cercate di tenere lo sterzo piu’ dritto possibile e se vi munite di ammortizzatore di sterzo, non riporterete a casa a fine allenamenti, sempre mutande sporche… Una buca o un’avallamento dell’asfalto, atterrando da un’impennata ad una certa velocità, possono innescare sbacchettate cosi violente da farvi perdere il controllo, quindi massima attenzione.



STEP 2 – La gestione

Una volta capita la tecnica per impennare è opportuno vedere in quali posizioni e come prolungarla.
Usando la prima marcia la tecnica della penna di potenza ormai è chiara, ma per tirare su la moto direttamente in seconda o terza, oppure per cambiare le marce rimanendo su una ruota, quindi per fare strada, è fondamentale imparare a usare bene la frizione.
Quella leva, deve diventare il vostro sesto dito, tanta dev’essere la sensibilità a cui dovrete arrivare per usarla bene.
La frizione vi permette di tirar su la moto molto prima della normale alzata di potenza, quindi vi da piu’ tempo per poter raggiungere un’inclinazione ideale e cosa piu’ importante vi “regala” piu’ giri a disposizione per poter gestire la moto, dato che permette di poterla alzare sotto coppia e raggiungere il punto di equilibrio, ossia quel punto in cui sentite la moto che si alleggerisce davanti, i giri non salgono e tenendo il gas costante e con piccole correzioni, si fanno kilometri senza che quell’invidioso del limitatore si avvicini minaccioso.
Per la normale cambiata di marce dalla prima a salire, mentre siete su una ruota è importante effettuare il cambio a volo in una frazione di secondo, pizzicando appena la frizione e soprattutto dando alla moto qualche grado di inclinazione in piu’ poco prima di toccare la frizione e lasciare il gas per una frazione di secondo. Le prime volte è facile prendere folli, o far riscendere la moto appena si sfiora la frizione se non si fanno alla perfezione tutti i movimenti. Ma come per tutto quello che riguarda lo stunt, l’allenamento è l’unica soluzione al raggiungimento della perfezione e dei sincronismi nei movimenti.
Per tirare su la moto direttamente in seconda o terza, è necessario portare la moto ad un buon numero di giri, poi con due dita far slittare slittare leggermente la frizione dandogli di colpo 3/4000 giri ( dipende anche dai cv a disposizione e dal tipo di moto ) e poi lasciarla.
Ovviamente dev’essere un’operazione (Sfrizionata) che deve durare una frazione di secondo, e una volta sollevato l’avantreno, iniziare a parzializzare il gas fino all’inclinazione desiderata e poi cercare di rimanere in aria piu’ a lungo possibile.
Anche in questo caso la differenza tra un 600 e un 1000 è importante, per tirare su un 600 servirà una sfrizionata piu’ decisa rispetto ad una moto di cilindrata superiore. ( ma non sempre, perché entrano in gioco i rapporti piu’ o meno lunghi )
E tornando al discorso della coppia, bisognerà avere piu’ attenzione sulla 600 a dove si da la sfrizionata, rispetto ad una mille o ad un bicilindrico o la moto non si alzerà.
In molti si chiedono dove e quando sfrizionare ecc… Purtroppo non c’è una regola precisa sul numero di giri nel quale dare la sfrizionata, perché entrano in gioco tante variabili, tipo di motore, cv, rapportatura… e lo stato in cui è la vostra frizione ela preparazione che ha la vostra moto.
Diciamo che grosso modo, dovete sottrarre 4000 giri a dove inizia la zona rossa del vostro contagiri, li’ ci dovrebbe essere il punto “G” della vostra moto, punto di coppia e nei pressi di quella zona, va fatta la sfrizionata per tirar su l’avantreno.
Per avere piu’ spunto in accelerazione e avere una moto piu’ performante in questo genere di manovre, come vi accennavo prima, è consigliabile accorciare la rapportatura con una corona piu’ grande di 2 o 3 denti fino ad arrivare anche a +5. Se poi usate la moto solo per questo genere di cose, si puo’ anche andare oltre come grandezza senza problemi… e gli americani insegnano.

Un discorso a parte è per le impennate lente e in equilibrio , ma prima di fare queste è consigliabile montare tutti i tipi possibili di paratelai e altro per proteggere la vostra moto. Prima di procedere con questo tipo di impennata, bisogna sgonfiare abbastanza la ruota posteriore, in modo che la moto, dato che avrà bisogno di una decisa sfrizionata, non tenda a pattinare e abbia piu’ gomma possibile a terra. Altro aspetto della gomma sgonfiata è che limita molto l’effetto “pendolo” che puo’ avere la moto lateralmente mentre si impenna a bassissime velocità, inoltre ne riduce la velocità in percorrenza una volta stabilizzata.
Altra operazione è alzare leggermente il minimo e portarlo sui 3000 giri, questo addolcirà parecchio la manovra e l’uso del gas, inoltre vi permette una volta trovato l’equilibrio di concentrarvi solo sul freno posteriore, dato che alla moto quel filo di gas, basta per camminare senza problemi.

A questo punto ci si porta in prima marcia, e quasi da fermo si sfriziona in modo deciso, mentre la moto si impenna bisogna azionare il freno posteriore ma non bisogna mai chiudere il gas! Bisogna solamente aumentare la pressione sul freno posteriore, la mano sul gas lasciatela ferma..
Basterà il freno posteriore per dosare l’altezza dell’impennata.
Sentirete che state facendo tutto nel migliore dei modi, quando sentirete la moto che sta su quasi da sola e non avvertirete quasi la pressione sulle mani nella presa al manubrio, quasi a poterlo lasciare.. Importante in questo genere di impennata molto tecnica è il peso del corpo piu’ indietro possibile, diciamo con il sedere che va a poggiare sul codone, ci vuole inoltre molta sensibilità al freno posteriore, una notevole inclinazione della moto e tanta pazienza, perché sono quelle piu’ difficili da imparare. La posizione corretta è quando vedete le forcelle parallele all'asfalto...
Ma una volta appresa la tecnica, è molto spettacolare in quanto si riesce a tenere una moto in verticale procedendo quasi a passo d’uomo e a bassissimi giri.



STEP 3 – VARIABILI

Alla classica impennata seduto, ci sono alcune variabili: quelle che vi illustrero’ sono quelle base piu’ comuni e che poi portano a livelli superiori di figure che fanno parte del catalogo freestyle e che vengono fatte nelle esibizioni stunt.
La piu’ semplice è l’impennata in piedi sulle pedane ( Stund Up Wheelie) con la variabile dell’uso anche della pedana posteriore o di un piede sulla sella. Lo stile con cui si effettua questo tipo di impennata è fondamentale, perché vedere gente che si cimenta in questa impennata tenendo le gambe piegate o che sta addosso al serbatoio, è antiestetico.
Bisogna tenere le gambe dritte e mantenere una certa distanza dal serbatoio.
L’impennata in piedi sulle pedane si puo’ effettuare sia partendo da seduti in una normale impennata, quindi una volta che si è su una ruota e ci si è stabilizzati, ci si alza in piedi.. Oppure ci si puo’ alzare insieme alla moto nel momento in cui la si tira su. Quello poi sta alla vostra abilità e al vostro tipo di guida. C’è il motociclista al quale risulta piu’ semplice un modo e chi l’altro. Una volta portati in posizione eretta del busto e delle gambe, vi renderete conto da soli che la moto rispetto ad un’impennata base, da seduto, risulterà piu’ semplice da tenere in aria perché potrete tirare molto piu’ su l’avantreno, ad inclinazioni che da seduto vi avrebbe impedito la visuale e quindi la moto starà su veramente con un filo di gas, dato che il suo baricentro si è spostato ancora piu’ indietro. Alcune varianti per aumentare ancora di piu’ questo effetto di equilibrio perfetto della moto, sono cercare di spostare il peso del vostro corpo ancora piu’ indietro sulla moto.
Ecco che quindi possiamo usare una pedana del passeggero per portarci in appoggio un piede ( meglio se dall’inizio), oppure poggiarlo sulla sella in prossimità dell’inizio del codone, in modo da avere anche un punto di appoggio. Altra soluzione è poter sfruttare una maniglia di quelle passeggero poste a fine sella, dove poggiare la punta del piede o se proprio siete malati, una barra stunt come quelle che usano tutti gli stuntman professionisti sulle proprie moto da esibizione. In ogni caso, vedrete che piu’ il peso va indietro e minore sarà la quantità di gas che dovrete dare, con risultato che l’impennata, raggiunto il punto di equilibrio durerà piu’ di quanto possano reggere le vostre braccia.
Altra evoluzione dell’impennata in piedi è il nac nac, figura stilisticamente molto ad effetto,e un grande di questi tempi a farlo dopo la bandiera a scacchi, è Valentino Rossi.
Si parte dalla posizione dell’impennata in piedi sulle pedane, ma poi si solleva uno dei due dalla pedana ( destro o sinistro a scelta) e lo si passa dietro l’altra gamba che rimane in appoggio.
Le prime volte per eseguire questa figura, consiglio di partire già con la gamba che andrà a fare la semi rotazione poggiata già sul sellino, e con il ginocchio che punterà un bordo della sella. Con l’esercizio, vi verrà piu’ semplice poi sollevarla del tutto e farlo in modo corretto.

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STOPPIE


Lo Stoppie è di gran lunga il numero piu’ raro da vedere tra gli smanettoni Italiani, la moda americana dell’arrivo “plastico” al semaforo qui da noi non ha preso ancora piede, ma siamo fiducuiosi! Per iniziare ad allenarsi a questo tipo di figura bisogna prima dare i consigli fondamentali per non cadere in errori banali e che possono costare molto caro sia a noi che alla moto.
Per prima cosa bisogna scegliersi un posto con un asfalto piatto come una tavola, privo di brecciolino, liquidi o altro. Un bel parcheggio abbandonato o deserto puo’ andar bene, a meno che non abbiate un kartodromo a portata di mano dove vi permettano di allenarvi quando non girano i kart. Se vedete che l’asfalto è rovinato, oppure è liscio o presenta degli avvallamenti anche leggeri, lasciate perdere.
Sulla moto ovviamente è fondamentale avere pasticche in ottimo stato, non con mescole racing da pista e dobbiamo fare molta attenzione anche al tipo di pneumatico anteriore che avremo sotto, e alla pressione. Se sulla moto avete gomme vecchie o di tipo sport/touring, trovatevi altro da fare e andate a farvi una passeggiata.. Per gli stoppie ci vogliono gomme tipo Diablo corsa, o Dunlop D207 o D208, Pilot Power e similari, ossia gomme che una volta mandate in temperatura non vi facciano brutti scherzi mettendosi a scivolare sotto la pressione estrema delle vostre pinzate..
Inoltre non tenete il pneumatico anteriore troppo gonfio, ma tenetevi su una pressione di 2.0 Bar e soprattutto se la temperatura è di quelle dove vedete passare i pinguini, fermi tutti.. Per gli stoppie ci vuole almeno una bella giornata, sole e asfalto caldo…
A questo punto siete pronti per iniziare! Gli Stoppie possono sembrare piu’ difficili delle impennate ma non è cosi, si riescono ad avere già ottimi risultati dopo una giornata di prove.
Per prima cosa iniziate a segnare una zona del vostro campo di allenamento con una bella riga per terra, o piazzateci un bel birillo. Adesso con un’altra riga dovete segnarvi il punto dove andrete ad effettuare la staccata, ma non mettetela troppo prima della precedente che avete fatto, diciamo a una quindicina di metri. Quello è il vostro spazio di arresto.
Adesso dopo aver scaldato i pneumatici con qualche accelerata e decelerata in successione, (non lo zig zag che non serve) , iniziate a puntare quella zona arrivandoci attorno ai 120 km/h ed effettuate la frenata appena superata la prima riga. Noterete che le prime volte non riuscirete ad arrestarvi entro quello spazio e andrete lunghi… Non importa, questo vi fa capire pero’ che non state frenando abbastanza forte, altrimenti il posteriore si sarebbe sollevato.
Quello che dovete fare è convincervi che la moto è in grado di farlo e l’avantreno vi “tiene” e non si bloccherà, e piu’ acquisite confidenza provando queste staccate e piu’ vi avvicinerete al passo successivo.
Una volta che vi siete resi conto che vi potete fermare praticamente all’interno della zona che avevate stabilito, dovete cercare di arrivarci con la forcella davanti completamente scarica, e questo avviene quando date la prima forte pinzata che fa decelerare la moto, successivamente quando vi state per fermare, ( ormai dovreste essere sui 40 Km/h) aumentate ancora la pressione sulla leva del freno e contemporaneamente portate le spalle in avanti, sollevate leggermente il sedere dalla sella e portate le gambe ad abbracciare il serbatoio, stringendolo forte tra le gambe.

Questo aumenterà il carico della moto sull’avantreno, migliorando la stabilità in frenata e alleggerirà il posteriore che, se avete fatto tutto in modo corretto, si sarà sollevato di una trentina di cm per un paio di secondi. Una volta capito l’esatto movimento, è tutta questione di pratica e di confidenza con il freno per raggiungere l’altezza desiderata del retrotreno. Non ci sono precauzioni particolari per non farsi male, purtroppo negli stoppie non c’è niente che possa evitarvi un ribaltamento, è tutta una questione di equilibrio.
Ricordatevi che la velocità in questa manovra è importantissima, perché se arrivate troppo piano, la ruota posteriore non si solleverà mai, avrete solo una gran decelerazione, inoltre e puo’ slittare.
Da questo momento è solo questione di allenarsi e una volta che avrete imparato a sollevare la ruota posteriore di una metrata piu o meno, piano piano verrà anche la distanza e imparerete a percorrere diversi metri con la ruota posteriore sospesa nel vuoto. ( il record appartiene a Craig Jones che si è fatto circa 250 metri con la ruota dietro sollevata…)
Altre variabili dello stoppie sono il one hand, ossia lo stoppie con una sola mano sul manubrio e l’altra a fare quello che preferite.. oppure lo stoppie “No Footer“ che consiste in uno stoppie nel quale vengono allargate ed estese le gambe lateralmente. Quello piu’ spettacolare rimane quello seduto sul serbatoio, gambe davanti al cupolino…In questo caso la coda è priva di controllo, il peso è interamente caricato in avanti, quindi non servirà una pressione molto forte per sollevare il retrotreno di una moto di ultima generazione, ma il controllo in quella posizione è praticamente ridotto a nulla e ribaltarsi è molto facile. Ci vuole parecchia sensibilità sulla leva del freno, e molta forza nelle braccia. Ovviamente questa è una figura che va fatta solo dopo che gli stoppie normali, saranno eseguiti alla perfezione.


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BURNOUT

Il burnout è la prima figura in cui ci si puo’ divertire senza grossi rischi , con la quale si ottengono già ottimi risultati dopo un pomeriggio di allenamento sperduti in un parcheggio…
Di solito, tutti tentano il primo burnout della loro vita da aspirante stuntman, davanti al gommista, poco prima di andare a montare le gomme nuove, e quando si finisce con la gomma che esplode, si entra dal meccanico con un sorriso stampato in faccia e le maledizioni del vicinato. Per effettuare questa manovra in modo statico, basta semplicemente poggiare bene i piedi a terra, mano sul freno anteriore e peso del corpo in avanti a caricare l’avantreno, meglio se solleviate il sedere dalla sella. A quel punto dovete iniziare a dare gas tenendo la moto almeno sopra i 5000 giri e lasciare la frizione in modo progressivo ma abbastanza deciso. Sentirete prima la moto che tende a partire, poi inizierà a slittare la ruota posteriore, a quel punto date ancora un po’ di gas e dopo un po di secondi, vi ritroverete avvolti in una nuvola di fumo bianco! Cosa molto importante è non mollare mai la pressione sul freno anteriore, e non toccate assolutamente la frizione una volta che la moto è in burnout , perché rischiate di bruciarla o comunque , non gli farete del bene. Per questo tipo di figura, è ideale una gomma stradale o turistica, perché faciliterà lo slittamento rispetto ad una gomma racing. Molto importante è anche tenerla bella gonfia!

Per quelli in movimento il gioco si fa piu difficile. Una volta presa confidenza con il posteriore che sflitta e fuma, bisogna iniziare a mollare progressivamente il freno anteriore e riportare i piedi sulle pedane. Non è semplicissimo, perché si tratta di far camminare la moto con la ruota anteriore rallentata e con quella posteriore che gira a gran velocità, ma con una po’ di pazienza, il gioco vi riuscirà.
Le prime volte che provate quelli dinamici, potete tranquillamente iniziare a muovervi tenendo sempre i piedi per terra e camminare insieme alla moto.. Tenetela a gas costante in burnout e procedete quasi a passo d’uomo, in questo modo imparerete a sentire le reazioni che avrà la vostra moto mentre procede con la ruota posteriore che fuma a piu’ non posso.

Dopo vari tentativi, troverete sempre piu’ equilibrio e confidenza, e mentre la moto si muove, vi verrà naturale riportare i piedi sulle pedane o alzarvi dalla sella e spostarvi in avanti con il corpo, per caricare di piu’ l’avantreno. A quel punto, avrete la possibilità di percorrere diversi metri con la gomma fumante come veri stuntman e l’effetto è garantito!

Piu’ difficili sono i cerchi e per quelli, occorrono diverse ore in più di allenamento e mettere in conto qualche caduta, perché si è sempre con il posteriore in derapata. Per questa manovra scegliete il verso in cui volete ruotare e iniziate a far girare la vostra moto in tondo, partendo con ampi cerchi e via via sempre a farli piu stretti. La tecnica di partenza è sempre la stessa.
Sul manubrio, il movimento è minimo, bisogna iniziare sterzando leggermente per dare il via alla manovra, poi controllare la rotazione della moto e del vostro retrotreno, andando in controsterzo. Per effettuare questo genere di manovra bisogna stare con le gambe distese e il busto proteso in avanti, e tenere costante la velocità, quando poi si diventa veramente funamboli del burnout, potete passare a farli seduti sopra al serbatoio!

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